Projet «Le modèle européen: son passé, son présent et son avenir (EUMOD)»

La politica di informazione delle Comunità europee negli anni ’50 e ‘60

 

Fabio Casini

(abstract)

 

 

Informare sulle attività delle Comunità, sui risultati conseguiti, sui progetti perseguiti, ma anche sul modello che il processo di integrazione rappresentava è un’azione condotta dalla CECA sin dai primi anni, con lo scopo di ottenere il  consenso dei cittadini e degli opinion makers dei paesi membri, nonché di affermare il modello di integrazione europea presso i paesi terzi.

Già la Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio (CECA) si pose il problema di informare sulle proprie attività e sin dal 1952-53 l’Alta Autorità iniziò a sviluppare un Servizio Stampa e Informazione, che doveva tenere i rapporti con i media e implementare una vera e propria politica di informazione sulla Comunità, con lo scopo soprattutto di propagandare i successi della CECA e del suo peculiare modello di sovranazionalità all’interno dei paesi membri e fra i paesi terzi, con particolare riguardo agli Stati Uniti e alla Gran Bretagna.[1] Per lo svolgimento di tale attività risultò molto importante lo stabilimento di appositi uffici stampa e informazione in alcune città degli Stati membri, ma anche negli Stati Uniti e a Londra. Tali uffici poi aumenteranno progressivamente nel tempo.[2]

L’attività si orientò su due direttrici, da una parte l’informazione in generale, con risvolti chiaramente propagandistici, attraverso interventi sui media e la partecipazione a fiere ed esposizioni, dall’altra l’informazione rivolta a categorie specifiche, in particolare le organizzazioni sindacali, professionali, gli insegnanti e i docenti.[3] Un aspetto su cui ci si concentrò ben presto fu infatti l’informazione per le università e per le scuole, che a partire poi dal 1967, vennero trattate da due divisioni diverse.[4] In particolare alle Università si chiedeva di approfondire la realtà del processo di integrazione, attraverso il monitoraggio e lo stimolo degli studi europei, con particolare attenzione allo sviluppo di corsi relativi al processo di integrazione europea.[5]

Jean Monnet, in qualità di Presidente dell’Alta Autorità, riteneva di fondamentale importanza sviluppare una politica di informazione della CECA e per questo mise un suo collaboratore di fiducia, Jacques René Rabier, alla direzione del servizio. Rabier rimase alla guida dell’informazione comunitaria per molti anni, dirigendo prima il servizio Stampa e Informazione della CECA, poi l’omonimo servizio comune delle tre Comunità sino alla fusione degli esecutivi, nel 1967. Con gli esecutivi unificati restò alla DG X, Stampa e Informazione, di cui divenne dal 1970 al 1973 Direttore Generale.[6] In seguito all’allargamento la sua fu una delle teste che caddero alle 4 del mattino della cosiddetta “notte dei lunghi coltelli”. Fu infatti sostituito da un irlandese, Sean Ronan, che non sapeva una parola di francese e non si era mai occupato di informazione. Jacques René Rabier ebbe successivamente solo un incarico, non retribuito, di consigliere speciale e fu proprio in questa veste che ideò il servizio Eurobarometro, tutt’oggi uno dei principali strumenti di analisi dell’opinione pubblica europea.[7]

Il servizio comune di informazione a cui le tre comunità danno vita a partire dal 1960 conferma gli obiettivi politici dei primi anni: costruire gli europei, attraverso la formazione di una identità europea,[8] verso l’interno; affermare la forza ed i successi del modello sovranazionale europeo, nonché intervenire sull’ostilità causata dalle politiche economiche europee verso i paesi terzi.

 

[1] Cfr. in ASCE-B CEAB 1 940, Note sur l’organization du Service d’Information de la Haute Autorité del 10/06/1954, DOC 3903/54, dove si trova un riferimento molto esplicito alla necessità di propagandare la bontà del metodo sovranazionale.

[2] Nel 1963 risultano già attivi uffici Stampa e Informazione a Bonn, L’Aia, Parigi, Roma, Londra e Washington. Si veda a tal proposito il Memorandum sur la politique des communautés en matière d’information à l’attention des conseils del 26/06/1963 COM(63)242, in Archivio Storico della Commissione europea (Bruxelles) (d’ora in avanti ASCE-B) BAC 118/1986 311. Già nel 1967 risultano uffici Stampa e Informazione anche a Montevideo, New York e Ginevra. Cfr. 1er rapport général de la Commission des Communautés européennes (1967 - 1968), pp. 497-504 in ASCE-B CEAB 1 1149.

[3] Cfr. M. Dumoulin, Quel politique de l’information?, in M. Dumoulin (a cura di), La Commission européenne 1958-1972. Histoires et mémoires d’une institution, Ufficio delle pubblicazioni ufficiali delle Comunità europee, Lussemburgo, 2007.

[4] Cfr. 1er rapport général de la Commission des Communautés européennes (1967 - 1968), cit.

[5] Ad esempio fra il 1964/65 ed il 1966/67 il numero di corsi e seminari sull’integrazione europea nella CEE e in Gran Bretagna aumentò di più del 70% e nel 1967 furono realizzate 66 tesi di dottorato. Dati riportati in ASCE-B, 1er rapport général de la Commission des Communautés européennes (1967 - 1968), cit.

[6] Proprio da suoi articoli e da sue interviste deriva la gran parte delle informazioni e della letteratura ad oggi disponibile sulla Politica di Informazione, su cui non vi sono studi analitici approfonditi. Si veda a tal proposito la sezione Fonti.

[7] Cfr. M. Dumoulin, Quel politique de l’information?, op. cit.

[8] Si vedano, a tal proposito, N. Piers Ludlow, Frustrated ambitions. The European Commission and the formation of a european identity, 1958-1967, in Marie-Thérèse Bitsch, Wilfried Loth, Raymond Poidevin (a cura di), Institutions européennes et identités européennes, Bruxelles, Bruylant, 1998 e J. R. Rabier, L'information des européens et l'integration de l'Europe: leçons données les 17 et 18 fevrier 1965 par Jacques-Rene Rabier, Universite libre de Bruxelles, Institut d'etudes europeennes, Bruxelles, 1965.